Bahrain-Victorious, Christian Salvato interviene: “Finiamola con metodi barbari e caccia alle streghe”
Christian Salvato interviene con decisione per condannare quanto stanno vivendo in questi giorni i corridori della Bahrain – Victorious. Il presidente della Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani esprime infatti la propria disapprovazione sulla perquisizione che è stata messa in atto dalla polizia nei confronti della formazione emiratina, con una serie di misure decise dalla Procura di Marsiglia che ha coinvolto EuroPol e EuroJust. Una serie di perquisizioni in sei paesi svolte su più giorni, proprio a pochi giorni dal Tour de France, creando inevitabilmente un forte clamore mediatico.
Iniziate ormai un anno fa proprio durante la scorsa Grande Boucle, le indagini sono proseguite in silenzio fino a fine giugno, quando le misure prese in molti paesi europei hanno riportato la questione sulla bocca di tutti, con un tempismo che da subito la squadra ha comprensibilmente mostrato di non apprezzare. Nel corso di queste perquisizioni, ma non in quelle di Copenaghen a pochi giorni dal via del Tour, sono state così sequestrate circa 500 pillole e capsule, di origine e composizione a volte incerta per gli inquirenti, così come apparecchiature elettroniche come cellulari, computer e tablet.
“Non approviamo metodi, tempi e spettacolarizzazione della vicenda di cui abbiamo letto su tutti i giornali e sentito i racconti dai nostri ragazzi. Per essere fruttuosa un’inchiesta dovrebbe svolgersi con riserbo e in tutto l’anno non ad orologeria nei giorni del Tour. Rispettiamo tutte le procedure ma desideriamo che queste non diventino uno spettacolo sempre la settimana prima del momento più atteso dell’anno – commenta Cristian Salvato, presidente ACCPI – Non contestiamo la volontà di combattere il doping con ogni mezzo, anzi vorrei ricordare che i corridori sono gli unici atleti al mondo che investono una percentuale dei loro premi per la lotta al doping e che con l’Adams accettano di limitare la propria privacy e quella delle loro famiglie pur di garantire i controlli a sorpresa”.
“Non possiamo accettare che vengano trattati così – continua Salvato – Vorrei sottolineare il silenzio e la solitudine nei quali sono stati lasciati questi ragazzi e il loro team da parte di tutte le istituzioni, nessuno ha detto o fatto nulla. Il brutto del passato è passato, oggi il ciclismo è bello ed è pulito. Se qualcuno facesse il cretino verrebbe trovato sicuramente e ci sono tutte le sanzioni per estrometterlo dal movimento. C’è un filone che parla di fake news che sono state girate a personaggi che hanno brama di trovare dello sporco nel ciclismo che tanto hanno fatto per far cadere la stessa polizia in una trappola, ma di questo credo ne sentiremo parlare nei prossimi giorni. Finiamola con questi metodi barbari e con questa caccia alle streghe».
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